Sistema di CONDIVISIONE DEGLI SPAZI, MENU’ DIGITALE, CHECK-IN ON-LINE e SUPPORTO ALLA SANIFICAZIONE

logo-anticpami








https://app.hrgp.it/
login come utente
                Email: [email protected]
                Password: Hotel2020
                Vuoi fare subito il login?   
                LINK DIRETTO ACCESSO UTENTE
login come struttura
                Email: [email protected]
                Password: Hotel2020
                Vuoi fare subito il login?  
                LINK DIRETTO ACCESSO ADMIN
In conseguenza del DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17 maggio 2020  dell'allegato 17

Il progetto realizzato consiste in un sistema elettronico di riduzione del rischio attraverso la gestione degli spazi + check-in elettronico e menu’ digitale.

Dalla diffusione del COVID-19, gli spazi comuni hanno manifestato un rischio intrinseco, sino ad ora sottostimato, in quanto:

⦁ non hanno delle logiche di utilizzo costante;
⦁ non si conoscono i tempi esatti di quando intervenire per sanificare;
⦁ il rischio non  è determinato, può essere più alto o più basso, poiché non si ha conoscenza se un oggetto o una superficie sia stata effettivamente utilizzata.

Tutto ciò causa una necessità di rimodulazione degli spazi, attraverso l’utilizzo delle conoscenze di professionisti qualificati che lo Studio S.E.R.I.C.E. mette a vostra completa disposizione.

Tale rimodulazione deve essere il primo passo per poter arrivare ad una riapertura corretta della propria struttura, nel completo rispetto delle normative sanitarie vigenti (https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-doc-tencico-att-ricr-balenzione-spiaggia-covid-2.pdf e https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-doc-tec-ipotesi-rimod-misure-cont-ristoraz-covid-2.pdf).

Gli spazi possono essere distinti in tre categorie principali:

⦁ gli SPAZI AD USO Privato, che possiamo definire “a basso rischio” e che necessitano di una o due pulizie al giorno;

unnamed-1

 

 

 

 

 

 

⦁ gli SPAZI AD USO PRIVATO ma IN CONDIVISIONE che necessitano di un numero di sanificazioni pari a quello di utilizzo degli stessi;

sedie-e-tavoli-ristornate-1024x708

 

 

 

 

 

 

⦁ gli SPAZI AD USO COMUNE che richiedono un numero relativamente alto di interventi programmati e che sono caratterizzati da un rischio che aumenta proporzionalmente al tempo intercorso a partire dall’ultima sanificazione effettuata.

stabilimenti-balneari-lidi

 

 

 

 

 

 

Come si può facilmente dedurre, gli SPAZI COMUNI sono quelli caratterizzati da un più alto rischio di contagio. In ogni struttura però, sono presenti spazi comuni che non possono essere rimodulati come ad esempio: gli ascensori, le scale, i viali, i corridoi, i bagni ad uso pubblico.

Chi possiede quindi spazi molto ampi può ricorrere ad una privatizzazione degli stessi, mentre chi non ha tale possibilità è costretto a ripensare questi spazi all’interno di un sistema di spazi privati ma in condivisione.
Basta pensare alle postazioni dei lettini a bordo piscina, agli ombrelloni degli stabilimenti balneari, ad un tavolo in veranda, che sebbene si trovino in degli spazi comuni, possono essere prenotati direttamente dall’ospite per un giorno specifico, in una determinata fascia oraria ed essere quindi utilizzati a scopo privato. Una volta che il cliente ha terminato il suo utilizzo, la postazione viene prontamente pulita e sanificata in modo tale da renderla disponibile per una nuova prenotazione.

pulizia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il sistema di gestione di questi spazi può essere attuato tramite l’utilizzo di un software che al suo interno va a racchiudere:

⦁ un registro;
⦁ un piano d’azione;
⦁ una comunicazione tempestiva.
Il registro è indispensabile per riuscire ad individuare chi ha utilizzato cosa; il piano d’azione consente di sapere quali sono le azioni che, in base alle normative vigenti, devono essere effettuate quando un determinato evento accade; la comunicazione tempestiva invece è fondamentale nei confronti degli addetti alla sanificazione degli spazi.
Attraverso uno strumento semplice e personalizzato potranno essere gestiti quindi sia i clienti che i dipendenti. Inoltre, riuscendo a gestire gli spazi, potranno essere gestiti anche i servizi e gli eventi che la struttura può offrire all’interno di essi, sempre nel rispetto delle distanze e delle normative di sicurezza.
Questo servizio viene attuato attraverso dei moduli, che possono essere strutturati a seconda delle necessità della vostra struttura.

Il sistema inoltre, può consentire di completare una prenotazione o un check-in degli ospiti direttamente online. In questo modo, si ridurrà il tempo di contatto fisico fra dipendenti e clienti rendendo quindi le procedure più rapide e meno rischiose. Grazie ai registri che ne derivano, si potrà per giunta, in caso di contagio di un individuo, sapere con esattezza chi e quando è entrato in contatto con il soggetto in questione.
Lo strumento gestisce il menù della struttura in una apposita sezione, nel pieno rispetto delle normative INAIL, eliminando così la diffusione di menù cartacei.

main_ristoranti_coronavirus_cover

 

 

 

 

 

L’utilizzo del nostro sistema è in aggiunta ad ogni eventuale dispositivo informatico già in vostro possesso e per questo non è vincolante. Esso è infatti progettato in modo tale che non vada ad interferire con i sistemi da voi già utilizzati, come ad esempio un software gestionale od un sistema di gestione dei conti, ma che vada piuttosto ad integrarsi al meglio con essi efficientando il sistema organizzativo e produttivo del vostro lavoro.

Tutte queste soluzioni consentiranno di gestire nella maniera più semplice ed efficace possibile, i clienti, i dipendenti e l’intera vita della vostra struttura.

Contatti

Studio Serice fisso Tel/Fax     +39 0861 710983

Ing Graziella Di Filippo          +39 393 9816243


Nel decreto rilancio sono previsti fondi per l’attuazione di tali misure ed in particolare negli articoli 128-bis e 230 ivi riportati:

Art.128-bis
Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro
1. Al fine di sostenere ed incentivare l’adozione di misure legate alla necessità di adeguare i processi produttivi e gli ambienti di lavoro, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico [indicati nell’allegato], [alle associazioni, alle fondazioni e agli altri enti privati, compresi gli enti del Terzo del settore,] è riconosciuto un credito d’imposta in misura pari al 60 per cento delle spese sostenute nel 2020, per un massimo di 80.000 euro, in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus COVID-19, ivi compresi quelli edilizi necessari per il rifacimento di spogliatoi e mense, per la realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni, per l’acquisto di arredi di sicurezza, nonché in relazione agli investimenti in attività innovative, ivi compresi quelli necessari ad investimenti di carattere innovativo quali lo sviluppo o l’acquisto di strumenti e tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa e per l’acquisto di apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti e degli utenti.
2. Il credito d’imposta di cui al comma 1 è cumulabile con altre agevolazioni per le medesime spese, comunque nel limite dei costi sostenuti, è utilizzabile nell’anno 2021 esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, ed è cedibile ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito. Non si applicano i limiti di cui all’articolo 1, comma 53, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e di cui all’articolo 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388.
3. Con uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, possono essere individuate le ulteriori spese ammissibili o soggetti aventi diritto oltre quelli indicati al comma 1, nel rispetto del limite di spesa di cui al comma.
4. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, da emanare entro 30 giorni dalla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto legge, sono stabilite le modalità per la comunicazione della cessione di credito e per il monitoraggio degli utilizzi del credito d’imposta, ai fini di quanto previsto dall’articolo 17, comma 13, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
5. Le disposizioni del presente articolo si applicano nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dalla Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19”, e successive modifiche.
6. Agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 2 miliardi di euro …..(a cura di RGS).

Relazione illustrativa
In riferimento alle spese necessarie per la riapertura in sicurezza delle attività [economiche] è previsto un credito di imposta del 60% delle spese sostenute nell’anno 2020. Il comma 1 fornisce un elenco di investimenti per i quali è ammessa l’agevolazione.
Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni per le medesime spese, comunque nel limite dei costi sostenuti ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione ed è cedibile ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito.

La platea dei soggetti possibili beneficiari del credito d’imposta sono gli operatori con attività aperte al pubblico, tipicamente, bar, ristoranti, alberghi, teatri e cinema.
Poiché in questa fase non possono essere identificati tutti i soggetti e tutte le categorie di investimenti necessari alla riapertura, il comma 3 prevede che con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con quello dell’economia e delle finanze, possano essere identificati ulteriori soggetti aventi diritto e investimenti ammissibili all’agevolazione sempre rispettando il limite di spesa identificato al comma 5.

Art.230
Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione
1. Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze è istituito un Fondo, con una dotazione di cinquanta milioni di euro per l’anno 2020, per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, destinato alla copertura delle spese per interventi, acquisti e misure di sostegno a favore di una strategia di condivisione e utilizzo del patrimonio informativo pubblico a fini istituzionali, della diffusione dell’identità digitale, del domicilio digitale e delle firme elettroniche, della realizzazione e dell’erogazione di servizi in rete, dell’accesso ai servizi in rete tramite le piattaforme abilitanti previste dagli articoli 5, 62, 64 e 64-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, nonché per i servizi e le attività di assistenza tecnico-amministrativa necessarie. Le suddette risorse, sono trasferite al bilancio autonomo della Presidenza del consiglio dei ministri per essere assegnate al Ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, che provvede alla gestione delle relative risorse.
2. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione sono individuati gli interventi a cui sono destinate le risorse di cui al comma 1, tenendo conto degli aspetti correlati alla sicurezza cibernetica.
4. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, pari a euro cinquanta milioni per l’anno 2020, si provvede XXXXXX.

RELAZIONE ILLUSTRATIVA
I numerosi strumenti destinati alla modernizzazione e semplificazione del Paese necessitano di un adeguato supporto finanziario tutt’ora assente. La norma colma questo deficit istituendo il Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, destinato a coprire le spese per interventi di parte corrente per attività, acquisti, interventi e misure di sostegno a favore di una strategia di condivisione e utilizzo del patrimonio informativo pubblico a fini istituzionali, della implementazione diffusa e messa a sistema dei supporti per la digitalizzazione, dell’accesso in rete tramite le piattaforme abilitanti introdotte dal decreto legislativo n. 82 del 2005 (codice dell’amministrazione digitale), nonché finalizzato a colmare il digital divide, attraverso interventi a favore della diffusione dell’identità digitale, del domicilio digitale e delle firme elettroniche. Le risorse sono destinate anche a coprire le spese per le attività e i servizi di assistenza e supporto tecnico-amministrativo necessari a realizzare gli interventi.
La dotazione prevista per il Fondo è di 50 milioni di euro, stanziati già nel 2020 e utilizzabili negli anni a venire, che vengono trasferiti al bilancio autonomo della Presidenza del consiglio dei ministri e rimangono stabilmente nella disponibilità del ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, a cui sono assegnate. Il Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione provvede alla gestione del fondo e agli interventi previsti, utilizzando via via anche le risorse eventualmente non impiegate alla fine di ciascun esercizio e sempre tenendo conto degli aspetti correlati alla sicurezza cibernetica.
L’individuazione degli interventi previste con le risorse del Fondo avviene sulla base di appositi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.

 

Lascia un commento